Condensa nelle finestre sui tetti? Ecco come evitarla
La condensa, specialmente in inverno, si crea quando l’aria calda che si forma all’interno delle case incontra superfici fredde come il vetro di una finestra o un muro. L’urto tra le due grandezze produce il raffreddamento dell’aria, che porta alla produzione di acqua e il suo conseguente deposito sulle superfici.
Le azioni più comuni che portano alla formazione di umidità in casa possono essere cucinare, fare la doccia o asciugare panni in casa. Queste, unite a scarsa ventilazione, possono incrementare il quantitativo di condensa. Al giorno d’oggi, le case sono costruite per essere isolate dall’esterno, il che evita dispersioni di calore nei mesi freddi ma non consentono di eliminare l’umidità.
È necessario ventilare e riscaldare correttamente l’ambiente, raggiungendo un’umidità media di 40-50%. Ci sono comunque delle semplici regole da seguire per evitarne la formazione.
- Innanzitutto, è necessario chiudere la porta, quando si cucina o si fa la doccia, per mantenere l’aria umida all’interno della stanza. In seguito, bisogna aprire le finestre per farla disperdere e in seguito la porta.
- Nel caso in cui si debbano asciugare i panni dentro casa, è preferibile usare una stanza chiusa da far arieggiare appena possibile.
- Al fine di avere una ventilazione ideale, è conveniente aprire completamente tutte le finestre 5 volte al giorno per 5-10 minuti. Il ricambio d’aria sarà completo, senza raffreddare i locali.
Le finestre sul tetto sono perfette per ottenere l’effetto camino. L’aria calda e umida esce dalle finestre in alto, mentre quella fresca entra dalle finestre sottostanti. Si tratta della soluzione ideale per ottenere questo doppio vantaggio.
In ultima analisi, ricordate sempre: mai ventilare con il riscaldamento acceso. Aprire le finestre farebbe uscire l’aria riscaldata, consumando energia inutilmente. Inoltre, la zona immediatamente vicina alla finestra si raffredda, e l’aria calda interna può provocare ancora più velocemente la formazione di condensa.
